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domenica 23 dicembre 2012

Come è possibile andare più veloci della luce? Eccolo spiegato



Spiegherò questo concetto con semplici parole alla portata di tutti.
Fin dai primi del 900 la comunità scientifica era dell'idea che fosse possibile far viaggiare informazioni a velocità superiore a quella della luce, questa sensazione di assurdità sfociò nel 1930 con l'elaborazione del Paradosso E.P.R. (Einstein Podolsky Rosen). che sbeffeggiava la teoria quantistica. Questi scienziati, con i dati a loro disposizione, continuavano a sostenere il concetto di località, cioè che le cose avvenivano qua e poi là a seguito di scambio di informazioni a velocità non superiori a quella della luce.
Negli anni '60 il fisico e matematico irlandese JhonBell trasformò il paradosso in teorema (Teorema di Bell): se pur solo in modo matematico, si formulava che erano possibili eventi istantanei su particelle che erano distanti tra loro, ma a patto che queste particelle avessero caratteristiche affini, violando in questo modo il concetto di scambio di informazioni alla massima velocità possibile, quella della luce. Ciò significa che le cose avvenivano non-localmente. Il teorema rimase fino al 1982, quando l'equipe del professor Aspect dell'università di Parigi lo sperimentò col suo gruppo. Vennero presi degli isotopi di calcio e fatti collidere; da questa operazione nascevano particelle affini che venivano fatte allontanare in appositi macchinari.
Una caratteristica delle particelle atomiche è quella di ruotare su se stesse e questa rotazione viene chiamata spin. Si notava che, quando lo spin di una di queste particelle veniva invertita, anche l'altra, istantaneamente  invertiva lo spin indipendentemente dalla distanza a cui le particelle si trovavano. Il problema era: se le informazioni in quest'universo possono viaggiare anche alla massima velocità, che è più o meno quella della luce e dei neutrini, com'è possibile che arrivino istantaneamente a destinazione?
Questa cosa era stata teorizzata possibile anche a distanze universali: l'informazione passava all'istante. indipendentemente  dai luoghi dell'universo in cui si trovassero le particelle. L'unico modo in cui si spiegava questa cosa, era che le informazioni potessero viaggiare secondo un sistema locale non-locale, cioè con un'energia che compie un percorso nello spazio, portando un'informazione, bensì come se tutto fosse unito in coscienza e quindi solo in questo modo quell'evento poteva essere presente e distribuito da per tutto contemporaneamente.

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